NemO’s in Via Francia

Si riparte!! A voi il quarto ospite della QUARTA EDIZIONE del PAG 2017, l’artista NemO’s.
Who’s NemO’s?
“… Come recita lui stesso nel suo sito, viene spontaneo chiedersi: chi si nasconde dietro questo personaggio, e dietro questo artista? Partiamo allora dalla sua vita e dalla sua infanzia: come la quasi totalità degli artisti in cui mi sono imbattuta Nemo’s nasce con un grandissimo talento artistico, che viaggia parallelo con uno spirito curioso e osservatore ma soprattutto con un bisogno di esplorazione di mondi e realtà immaginarie “parallele” in cui rifugiarsi… Disegnare è sempre stata un’esigenza viscerale e una valvola di sfogo con cui dare forma a personaggi e storie, passione da sempre incoraggiata dai suoi genitori.
La madre lo ha sempre accompagnato nel suo percorso di crescita creativa, aiutandolo con giochi di fantasia…
Dal padre medico ha invece preso la meticolosità, la precisione e la curiosità per il corpo umano e per l’anatomia, che ben si evidenza nelle sue opere e nella sua predilezione per il figurativo, ma anche per l’antropologia. Per lui infatti la diversità è una ricchezza, non un limite. La sua curiosità di esplorazione e conoscenza lo hanno sempre condotto verso approfondite ricerche sull’essere umano, sulle differenti razze, sulla storia.
Interessante a questo proposito scoprire che il suo nome deriva dalla serie di fumetti Little Nemo in Slumberland (Il piccolo Nemo nel Paese del dormiveglia) del disegnatore statunitense Winsor McCay, e in particolare dal protagonista Little Nemo (Piccolo Nessuno), un bambino che ogni notte sogna fantastiche avventure. Ogni fumetto si conclude con il ritorno alla realtà e il risveglio brusco del protagonista, con tanto di caduta dal letto…
Inutile dire che la sua profonda curiosità verso il mondo lo porta non solo a studiare altre culture ma anche a interagire, confrontarsi, collaborare, viaggiare. Il suo percorso artistico e la sua carriera sono infatti caratterizzate da continui spostamenti. Tante sono le opere, per lo più spontanee, e le mostre realizzate in Italia e all’estero, che lo hanno reso famoso a livello internazionale. Quello che lo spinge verso tante differenti realtà e territori è in parte la sua consueta determinazione nel mettersi in gioco, “scoprire” e, non ultimo, il desiderio di raccontare. I suoi murales sono infatti sempre il contenitore di un messaggio e di riferimenti legati alla storia e/o alle caratteristiche del luogo in cui dipinge, di chi vi abita, di chi lo vive… se “tutto è nato con le bombolette” le sue tecniche negli anni hanno spaziato in ogni direzione possibile, dalla carta, alle installazioni, a mix di di tecniche con inserimento di oggetti quotidiani e riciclo di materiali quali tovagliette, fogli di giornale ecc. Questa sua caratteristica è evidente anche nella possibile interazione dello spettatore con alcune delle sue opere, sia in galleria che sulla strada, in particolare con quelle “a doppio strato” in cui a un primo livello di pittura se ne aggiunge uno di carta. In questo modo sono gli agenti esterni, non solo i passanti ma anche gli agenti atmosferisci e il naturale scorrere del tempo, a svelare pian piano nuovi elementi. Le figure vengono svelate e, per la precisione, scarnificate, logorate, il tutto quindi con un passaggio fortemente metaforico, un mettere a nudo l’opera ma anche il messaggio”. (Ivana De Innocentis)

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